LA CICALA E LA FORMICA
La favola de La cicala e la formica di Esopo, è una delle favole più conosciute, tra gli adulti, in quanto racchiude in sé una morale che mai come in questo momento storico e socio culturale, trova più riscontro. Il personaggio della formica, pur rappresentando il buon uso del risparmio e della preoccupazione del futuro, ben si contrasta con la cicala più dedita al “facile” divertimento e alla spensieratezza verso il domani. Potremmo individuare nella formica una capacità che era tipica delle donne di casa e dei padri di famiglia nel mettere da parte qualcosa per il futuro mentre, nella cicala, l’uso allo spendere e al divertimento tipico dei giovinastri e figli di papà.
Oggigiorno le figure sono quasi radicalmente cambiate: la formica rappresenta più un’idea di routine, di posto di lavoro fisso, di non voler cambiare le cose rifiutando le novità e il progresso tecnologico mentre la cicala, si presenta più come il “facile successo” che oggi molti ragazzi e ragazze vedono nei protagonisti di programmi televisivi che richiedono solo qualità estetiche o di spettacolarizzazione facendo venir meno la necessità di possedere talento oltre a una preparazione che si consegue solo attraverso lo studio e la cultura. Uno spettacolo per insegnare ai bambini a lavorare, studiare, prepararsi pur restando di ampie vedute sulla vita che deve, comunque, riservare anche occasione di divertimento e svago.
Crediti
regia
Mario Mascitelli
con
Gabriella Carrozza e Martina Vissani
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