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ZUPPA DI SASSO

Uno dei racconti più letti nelle scuole italiane riadattato per la scena con i personaggi che tanto hanno accompagnato i bambini nelle loro mattinate scolastiche. Un lupo, forse vecchio o forse solo stanco di cacciare, si presenta a casa di una gallina, in una fattoria, chiedendo di poter cucinare una zuppa con un sasso che porta in un sacco. La gallina, da prima impaurita ma poi incuriosita dal fare rassicurante del lupo, mette a disposizione pentola e fuoco e suggerisce di aggiunger un ingrediente per rendere più saporita la zuppa. Alla vista del lupo accorrono altri animali della fattoria allarmati dalla sua presenza ma, invece di combatterlo, lo aiutano a rendere la zuppa di sasso più deliziosa che mai aggiungendo ognuno il proprio ingrediente preferito. Alla fine tutti insieme mangeranno in compagnia riscoprendo la bellezza della condivisione. Arriverà il momento dei saluti. Il lupo prenderà il suo sasso e se ne andrà probabilmente in un’altra fattoria a rimediare, ancora una volta, un pasto caldo.

Quattro attori in scena danno vita a una storia contro il pregiudizio e la diversità. La paura per la propria incolumità piano piano si dissolverà e lascerà spazio alla curiosità e all’accoglienza. Si rischia, è vero, con chi non si conosce ma è solo aprendosi alla conoscenza che si può incontrare davvero l’altro, fare esperienze determinanti, arricchire la propria anima. Uno spettacolo che cerca di far capire ai bambini l’importanza dell’accettazione, come superare i pregiudizi (inculcati dagli adulti), guardare a un nuovo venuto, con curiosità e rispetto.

Crediti

regia

Mario Mascitelli

 

con

Silvia Santospirito, Giovanni Pazzoni, Mattia Scolari e Martina Manzini

assistente alla regia

Martina Manzini

What we did

 

 

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