BARBABLÙ – STORIA DI QUOTIDIANA VIOLENZA
“Accartocciata, le gambe giunte al petto, i resti di un abito, strappato a morsi dalla furia delle bugie… l’avvolgono, come una coperta calda. Una mano, a cancellare il rimmel nero gocciolante sulle guance rosa, e l’altra sulla bocca, per impedire anche al respiro di fuggire via. Il freddo pungente della notte districa con dolore i capelli aggrovigliati, mentre le parole ingoiate, come lame d’acciaio anestetizzano l’urlo, mai pronunciato.”
In molti conoscono la terribile favola di Barbablù dei fratelli Grimm, personaggio a volte rappresentato come il diavolo stesso, che sposa giovani fanciulle, orribilmente squartate non appena osano trasgredire all’ordine di non aprire una porta del palazzo.
La morale era molto chiara per i bambini, a infrangere un divieto si può rischiare molto..,
Ma quando non è una favola e non sono i bambini ad aver paura, allora diventa una storia vera.
Lo spettacolo nasce dal desiderio di affrontare il dilagante e inaccettabile fenomeno della violenza domestica, per saperne di più, per offrire un’occasione di riflessione. Nella nostra ricerca abbiamo scoperto anche l’altra faccia di tale violenza, quella psicologica, che, come un tarlo, consuma anima e pensieri delle vittime che subiscono gelosie, abusi e pressioni da parte di mariti, fidanzati, compagni che pur non toccandole nemmeno con un dito, le affliggono con una violenza sottile e quotidiana. In modo esemplare Pirandello ha dato voce a tale ossessione maschile facendo dire a un suo personaggio:
“Anche se t’accecassi, ciò che i tuoi occhi hanno veduto, i ricordi, i ricordi che hai qua negli occhi, ti resterebbero nella mente; e se ti strappassi le labbra, queste labbra che hanno baciato, il piacere, il piacere, il sapore che hanno provato baciando, seguiteresti sempre a provarlo, dentro di te, ricordando, fino a morirne, fino a morirne di questo piacere.”
Crediti
testo e regia
Mario Mascitelli
con
Gabriella Carrozza, Mario Aroldi e Paola Ferrari/Loredana Scianna
assistente alla regia
Annalisa Cornelli
inserti poetici
Federica Salvatore e Paola Marino
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