tomsawyer

Da Mark Twain LE AVVENTURE DI TOM SAWYER

“Benché questo libro sia stato concepito soprattutto per il divertimento di ragazzi e ragazze, spero non verrà disdegnato da uomini e donne per tal motivo: giacché parte del mio intento è stato di ricordare agli adulti ciò che essi furono.” M. Twain

Tom è un ragazzo.

Tom è un ragazzo vivace.

Tom è un ragazzo vivace in affido.

Tom ne combina di tutti i colori spesso volontariamente e spesso no, ma non importa, sarà sempre lui a pagare per tutti. Lui che viene additato come “un poco di buono” e che frequenta gentaccia poco raccomandabile come Huckleberry Finn, alla fine si prenderà le sue rivincite in una società che, già da allora, dava più importanza al danaro ed alla “posizione sociale” che al valore vero della vita. Ma abbiamo detto che Tom Sawyer è in affido alla Zia Polly che lo tratta severamente preferendogli il fratellastro Sid, vero esempio di bravo bambino e canaglia spiona allo stesso tempo. Tom si innamorerà, fuggirà di casa, lotterà per la sua vita ed alla fine diventerà ricco trovando un tesoro. Tom conduce e realizza una vita che a tutti noi, bambini e adulti, vorremmo si capitasse.

Lo spettacolo prevede poche cose: due sedie, un tavolo, una spada di legno, qualche cappello e…tre operai in pausa pranzo che si chiedono del valore dell’amicizia e di come si viveva bene, all’aperto, un tempo rispetto allo smog e alla puzza di fabbrica che si respira nei giorni nostri. Ecco allora che uno dei tre decide di raccontare le avventure di Tom Sawyer e dei suoi amici dando vita ad una rappresentazione di metateatro che coinvolgerà tutti nella messa in scena dei personaggi interpretandone tutti i ruoli.

Alla fine suonerà di nuovo la sirena e bisognerà tornare al lavoro ma con la promessa, il giorno dopo, di raccontarsi un’altra storia.

Crediti

drammaturgia e regia

Mario Mascitelli

 

con

Mario Mascitelli, Mario Aroldi e Mattia Scolari

What we did

 

 

Inizia a digitare e premi Enter per effettuare una ricerca