FINITO IN (ripetuto più volte)
Quante volte, riguardando dei vecchi oggetti, ripensiamo a tutte le cose che abbiamo fatto durante il corso della vita. I ricordi di sogni e avventure che avremmo voluto affrontare “cavalcando l’onda” dell’entusiasmo. La maglietta e i guanti da portiere che indossavamo sognando, un giorno, di portarli durante una partita in un grande stadio, ma anche quella fisarmonica regalata dal nonno che non siamo mai riusciti a suonare.
Il nostro giocattolo preferito, finito in cantina oppure quella bambina della classe di fronte che non siamo mai riusciti a conquistare. Di questo e altro, il nostro personaggio, tratterà durante lo spettacolo che non vuole essere malinconico ma piuttosto ironico sulle aspettative che si hanno da bambini o che i grandi, hanno su di noi. Una messa in scena che deve far gioire i bambini del proprio momento di crescita che deve essere vissuto come momento “speciale” da ricordare e annoverare tra le esperienze più belle un giorno che verrà.
Ma anche una riflessione per i più grandi sulle aspettative che, inevitabilmente, si hanno verso quelle che riteniamo nostre creature e in cui riversiamo sogni mancati o realizzati del nostro status di adulto. Un’infinita serie di ricordi che ci avvolge come una coperta calda regalandoci un sorriso abbozzato sul viso.
Crediti
regia
Mario Mascitelli
con
Mario Aroldi
What we did