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LE SORELLASTRE DI CENERENTOLA

Quando si pensa alla fiaba di Cenerentola, non si può immediatamente non provare quel senso di ingiustizia e di rivincita della protagonista verso i personaggi “cattivi” della storia. Un destino ingrato che le fa perdere prima la madre e poi il padre lasciandola in balia della matrigna cattiva che la tratta come una sguattera. E poi ci sono loro, le sorellastre. Brutte, goffe, ambiziose, gelose, invidiose e che fanno passare a Cenerentola i peggiori giorni della sua vita. Certo, in un primo momento, verrebbe da accusare senza attenuanti le due fanciulle ma… sono davvero così colpevoli? In fondo, loro, non hanno mai avuto agi, non sono mai state belle, non hanno mai avuto un padre e allora, se per una volta capita loro un’occasione per diventare principesse, una sola che non si ripeterà mai, dovrebbero forse farsela sfuggire? Non farebbero di tutto pur di coglierla al volo? Anche tagliarsi le dita dei piedi (com’è nella fiaba originale) pur di entrare in quella scarpetta di cristallo e sposare il principe?

La morale di questo spettacolo è molto chiara: non fermarsi alle apparenze nel giudicare le persone, comprendere il perché di un atteggiamento ostile, fornire una seconda possibilità e l’accettazione del sé anche se si è, o ci si vede, brutti. Al tempo stesso l’incoscienza del male, morale e fisico, che si infligge alla vittima di turno pur di per poter raggiungere il proprio scopo. Uno spettacolo divertente che lascia spazio sia alla magia della favola classica che alla riflessione personale. Adatto ai bambini più piccoli per la sua dinamicità e ai più grandi per la sua morale.

 

Crediti

regia

Mario Mascitelli

 

con

Martina Vissani e Gabriella Carrozza 

What we did

 

 

 

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