LA FABBRICA DELLE PAROLE
Vi è un paese dove le parole vengono fabbricate e le persone, per poter parlare, devono comprarle o cercare di prenderle al volo col retino, quando dalla fabbrica vengono lanciate in aria alcune “scorie”. A volte, è anche possibile trovarle per strada, nascoste dai rifiuti. Tra i vicoli bui del paese si aggirano loschi individui che vendono sottobanco “parole cattive” oppure “parole lunghe”.
In questo clima surreale trovano spazio tre bambini, i nostri protagonisti, che pur privi di un lessico completo riescono ad esprimere i loro sentimenti in maniera semplice, attuale, reale. Oscar, figlio di un potente e ricco signore del paese può permettersi di comprare le parole necessarie a dimostrare tutto il suo amore alla piccola Isabella e a Federico, anch’esso innamorato di lei, pare poca cosa le misere parole che è riuscito a trovare girovagando col suo retino. Ma Isabella vuole ascoltarle e ringrazia con un bacio sulla guancia. Ancora una parola ha in serbo Federico da regalarle ancora.
Uno spettacolo poetico, ricco di morali ma, al tempo stesso, un percorso sulla parola importante e utile all’apprendimento didattico. Tre danzatori/attori porteranno il giovane pubblico in un mondo magico e in una storia avvincente ricca di toni chiaro-scuri.
Crediti
regia
Mario Mascitelli
attori e danzatori coordinati da
Nicoletta Cabassi
scenografie
Antonella Mascitelli
What we did