Cenerentola
"Cenerentola: una storia vera" studio 2
“Io padrona non lo sono mai stata. Una serva, dall’inizio, per tutta la vita..”
Quando si parla di Cenerentola, si pensa sempre alla favola resa celebre in un film con topi, zucche e fata buona. In realtà, la favola, così come era stata scritta nella tradizione popolare e, successivamente, dai fratelli Grimm, era più truce e ricca di episodi macabri quali, per esempio, il taglio delle dita dei piedi da parte delle sorellastre, per cercare di calzare la scarpetta di cristallo.
La favola racconta molto di più della storia di una povera bambina rimasta orfana di padre, soggiogata dalla matrigna e dalle sorellastre e che riesce ad incontrare il Principe ed a diventarne sua sposa. Racconta del riscatto di un’infanzia negata verso la vita.
Ma nella vita reale le cose non funzionano così.
“Cenerentola: una storia vera” racconta dei nostri giorni, di un matrimonio fallito dopo 40 anni, di un abbandono verso quella vecchiaia che non si vuol riconoscere, di come una infanzia infelice, possa essere un impedimento alla felicità anche trovando il proprio Principe Azzurro e continuando la favola dopo che la scarpina di cristallo abbia trovato il suo piedino.
Uno studio, questa messa in scena, alla ricerca di un processo alle intenzioni di una storia quotidiana possibile a tanti e che trae spunto da una storia vera, dalle memorie di una Cenerentola d’oggi che, in realtà, racchiude le similitudini di tante storie attuali, in una quotidianità che, spesso, porta all’annullamento della felicità.
Regia Mario Mascitelli
Drammaturgia Maurizio Caldini
Con Paola Ferrari e Massimo Casales
Musiche Maurizio Soliani
Movimenti di danza Nicoletta Cabassi
Compagnia Teatro del Cerchio