Le nozze dei piccolo borghesi
LE NOZZE DEI PICCOLO BORGHESI
Bertolt Brecht (Augusta 1898-Berlino 1956) con i suoi primi testi si muove nell’ambito del teatro espressionista (“Baal”, “Tamburi nella notte”,”Nella giungla della città”), ma è con “Un uomo è un uomo” che Brecht, regista oltre che autore, porta a maturazione le teorie e la pratica sul teatro “epico”: un teatro didascalico inteso a immettere lo spettatore nella vicenda e costringerlo a un giudizio e a una scelta.
Per raggiungere ciò si serve oltre che dei “Drammi didattici” (“L’eccezione e la regola”, “La linea di condotta”), di rifacimenti di ballate e di canzoni che immette ironicamente nelle sue opere aiutato dai musicisti Esslin e Kurt Weill. Ricordiamo fra le maggiori opere: “L’opera da tre soldi”, “Madre Courage”, “Il cerchio di gesso del Caucaso”, “L’anima buona di Sezuan”,”Vita di Galileo”, “Santa Giovanna dei Macelli”. E le farse.
LE NOZZE DEI PICCOLI BORGHESI è una farsa in un atto, del 1919 , scritta insieme a “Lux in tenebris” e a “Dansen”,che appartiene al meglio di Brecht, così chiara com’è e così corrosiva. L’idea della messainscena vuol tener conto degli esordi teatrali dello scrittore al “Lachkeller” di Monaco, il cabaret letterario dove a 21 anni egli si esibiva insieme a Kurt Valentin con cantate e ballate beffarde alla maniera di Villon, di Rimbaud, di Kipling delle canzon-popolari; ben si adatta quindi il prologo tratto da Wedekind dello “Spirito della terra” che Brecht conosceva assai bene dal celebre saggio di Kraus. Attento a questa linea di ballata sarcastica, con un occhio ai figurini di Ertè e alla pittura di Kokoscha, convinto che i concetti di “straniamento” e di recitazione epica sono di quelli ai quali, all’atto pratico, non si riesce a dare un contenuto, via allora la trappola naturalistica ma pronti a scorticare personaggi negando ogni rispetto alla esecuzione; il “jeu de massacre” che si scatena nelle “Nozze” e lascia sbocciare la buffoneria sotto l’imbecillità scrostata dalla maschera del vivere civile, è una grande fonte di energia corrosiva non ancora racchiusa ,e postillata dall’autore, negli “scritti teatrali”.
CON MARIO MASCITELLI, GABRIELLA CARROZZA, MARIO AROLDI, MARTINA VISSANI
REGIA ANTONIO ZANOLETTI