Le avventure di Tom Sawyer
“Benché questo libro sia stato concepito soprattutto per il divertimento di ragazzi e ragazze, spero non verrà disdegnato da uomini e donne per tal motivo: giacché parte del mio intento è stato di ricordare agli adulti ciò che essi furono.” M.Twain
Tom è un ragazzo.
Tom è un ragazzo vivace.
Tom è un ragazzo vivace in affido.
Tom ne combina di tutti i colori spesso volontariamente e spesso no, ma non importa, sarà sempre lui a pagare per tutti. Lui che viene additato come “un poco di buono” e che frequenta gentaccia poco raccomandabile come Huckleberry Finn, alla fine si prenderà le sue rivincite in una società che, già da allora, dava più importanza al danaro ed alla “posizione sociale” che al valore vero della vita. Ma abbiamo detto che Tom Sawyer è in affido alla Zia Polly che lo tratta severamente preferendogli il fratellastro Sid, vero esempio di bravo bambino e canaglia spiona allo stesso tempo. Tom si innamorerà, fuggirà di casa, lotterà per la sua vita ed alla fine diventerà ricco trovando un tesoro. Tom conduce e realizza una vita che a tutti noi, bambini ed adulti, vorremmo si capitasse.
Lo spettacolo prevede poche cose: una sedia, una lanterna, una spada di legno e qualche vestito appeso. E’ la parola a far da guida, il racconto d’azione ascoltato come si stesse davanti al fuoco di un camino ad ascoltare storie raccontate dagli anziani di casa. La volontà è quella di far riscoprire la gioia di quelle sere passate coi nonni prima di andare a dormire. Quelle sere in cui, dopo aver ascoltato la storia, si aveva paura di salire le scale per raggiungere la propria stanza e, una volta nel proprio letto, non si poteva non addormentarsi ripensando alla storia stessa standosene, magari, ficcati sotto le coperte per la paura.
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tecnica utilizzata teatro d’attore
età consigliata 8-14 anni