Che mondo sarebbe senza fiabe?
Il parere dello spettatore attento: recensione a cura di Agata Saglia
“C’era una volta… e vissero per sempre felici e contenti”.
È così che si apre e si chiude una fiaba, lo sanno tutti. Ma dove finiscono i personaggi quando finiamo di raccontarla? In un ripostiglio, da cui possono uscire soltanto se, da qualche parte nel mondo, un bambino domanda di ascoltarla o un adulto decide di leggerla.
“Il ripostiglio delle fiabe”, andato in scena al Teatro del Cerchio domenica 3 febbraio, per la regia di Mario Mascitelli, è un racconto giocoso e divertente che ha come protagonisti il due di picche, carta della Regina di cuori di Alice nel Paese delle Meraviglie, il granduca Monocolao, consigliere del re in Cenerentola e Mangiafuoco, burattinaio di Pinocchio, intenti ad architettare un modo per fuggire dal loro ripostiglio e poter vivere liberi.
La scena è essenziale, composta da pochi oggetti - un burattino di legno, una zucca, un baule, un cannocchiale ed un cappotto - funzionali a ricreare un’atmosfera fiabesca ma che lasciano il giusto spazio all’immaginazione dei piccoli ed ai ricordi dei grandi.
In un alternarsi di battute, momenti divertenti ed altri più riflessivi, scopriamo con sorpresa che i tre personaggi non sono poi tanto diversi da noi: hanno emozioni, fragilità, sogni, personalità differenti tra loro e diverse dal ruolo che hanno nei racconti dove li abbiamo conosciuti. Come gli amici più veri, si raccontano, litigano, scherzano, fantasticano, si prendono in giro per poi consolarsi a vicenda ma soprattutto hanno un sogno condiviso da realizzare insieme. In che modo però scappare dal ripostiglio? E che mondo sarebbe senza fiabe, anche quando si cresce?
La nostra, di domenica 3 febbraio 2019, potrebbe essere questa: “C’era una volta un piccolo teatro, dove i personaggi delle fiabe prendevano vita, i bambini stavano composti e seduti sui gradoni rapiti da una storia, gli adulti potevano diventare ancora bambini come quando le storie gliele raccontavano e tornarono tutti a casa felici e contenti.”
Moltissimi i sorrisi e gli applausi per i bravi Gabriella Carrozza, Mario Aroldi e Martina Vissani al termine dello spettacolo.